Rajasthan - letteralmente "terra dei Raja" e più precisamente dei grandi Re, dei grandi Maharaja. Terra di grandi ricchezze, di splendide dimore, palazzi, fortezze e leggendari tesori. Terra di tradizioni forti dove gli usi e i costumi delle sue popolazioni hanno mantenuto e mantengono tutt' ora una forte identità, orgogliosa come i suoi guerrieri, splendende come il suo glorioso passato.
Delhi - Appena giunti in città il traffico inestricabile fatto di auto, camion, biciclette, motociclette e tuk tuk che rumoreggiano con i clacson assordanti, misto al traffico di pedoni, carretti trainati da uomini-cavallo, carri trainati da buoi e vacche sacre che pascolano libere, ci fa piombare in una dimensione a metà tra medioevo e modernità. Questa non è soltanto Delhi, l' India è così. Un esercito di uomini e animali in movimento, ognuno con il suo da fare. Ma oltre al caos, Delhi offre momenti di relax nei numerosi Parchi della cttà nuova o sulle rive della Yumuna.
Jodhpur - Incarna tutto il fascino e lo splendore feudale del Rajasthan, in posizione strategica sulla rotta carovaniera divenne presto un fiorente centro di commerci. Questa posizione strategica ha fatto si che i mercanti Marwar accumulassero nei secoli infinite fortune al passaggio delle carovane di dromedari cariche di merci esotiche come spezie, oppio, zanne d' elefante, cotone, legno di sandalo e seta. Queste ricchezze sono testimoniate dagli antichi Haveli, le case dei mercanti che si trovano nella città vecchia nascosti nel dedalo di vie su cui si affacciano le case blu.
La città è oggi un rigoglioso centro tessile e artigianale famosa principalmente per i suoi intagliatori e falegnami, gran parte dei mobili e delle sculture in legno esportate dall' India in tutto il mondo provengono da Jodhpur.
La maestosità del Meherangarh Fort si staglia a 120 metri d' altezza sulla rocca che domina la città, ma la bellezza che il forte ci riserva non sta dentro i suoi palazzi quanto fuori, appesa alle finestre che dall' alto della rocca a strapiombo precipitano sulla cità: il panorama che si tinge di blu.
La particolarità della città è proprio nelle sue centinaia e migliaia di case dipinte di blu, azzurro e turchese.
Udaipur - Ribattezzata anche la Venezia d' oriente, Udaipur non ha molto da spartire sul piano architettonico con Venezia ma certamente su quello del fascino e dell' atsmosfera sognante che in questa città si respira.
La "città bianca" si trova a 600 metri d' altitudine sugli Aravalli e sulle sponde di due laghi. La parte più antica con i suoi templi e palazzi è costruita sulle rive del lago principale, il Pichola, e le sue vie medioevali conferiscono alla città un' atmosfera sognante unica in tutto il Rajasthan.
Città fiabesca,con palazzi di marmo e laghi racchiusi da una serie di monti, è dominata dal complesso del City Palace, affacciato sul Pichola lake, affascinante combinazione di architettura militare rajput e tecniche lavorative in stile moghul. La sua facciata austera a mo' di fortezza è sormontata da una miriade di graziose balconate, cupole e torrette ed e' stata descritta in maniera efficace come una torta ricoperta di una magnifica glassa.
Pittoreschi haveli, ghat e templi costeggiano il lungolago, mentre i vivaci bazar dell' antica città murata si estendono verso l' interno.
Jaipur - Labirinto di affascinanti Bazar, opulenti palazzi e luoghi di interesse storico, Jaipur è detta la "città rosa" per il colore degli edifici principali. Qui la tradizione vive accanto alla modernità: sulle sue strade colorate le motociclette corrono accanto ai cammelli e gli anziani con i turbanti affiancano i giovani in jeans. La città si distingue per la sua vita affollata e per l' animosità dei suoi quartieri, per i bazar affollati e per il via via incessante di mezzi di ogni tipo e misura, tutt' oggi la vecchia città di Jaipur è racchiusa tra le mura della città rosa, nel 1863 il Maharaja Ram Singh fece ridipingere tutta la città di rosa, colore dell' ospitalità, per accogliere il futuro Re d' Inghilterra Edoardo VII, figlio della Regina Vittoria, in visita in Rajasthan. Da allora. ogni 3 anni, la città vecchia viene ridipinta di rosa e nessun altro colore è contemplato all' interno delle mure di cinta.
Agra - Fu la sede della corte imperiale moghul durante i secoli XVI e XVII, prima che la capitale del Regno fosse trasferita a Delhi.
La città che gode di una posizione strategica sulle rive del fiume Yamuna, attirò artisti dalla Persia, dall' Asia centrale e da altre parti dell' India. Furono innalzati palazzi, roccaforti, giardini e mausolei. Tra questi il Taj Mahal, simbolo dell' arte Moghul che svetta sulle rive del fiume Yumana in tutta la sua maestosità con i quattro minareti ai lati della piattaforma di marmo bianco. Per vivere appieno le molteplici atmosfere e i segreti che questo mausoleo nasconde è consigliable visitarlo in vari momenti del giorno, al tramonto quando le facciate si colorano dei colori arancio - rosa - rosso del crepuscolo e soprattutto al mattino presto quando ancora la più bella rauza del mondo giace addormantata. Avvolto nei fumi del fiume, come in un mantello che svela e nasconde, il Taj Mahal mostra all' alba nei giorni di primavera e estate, il suo aspetto misterioso e magico, pervaso dal silenzio della notte e dalle prime luci che piano lo illuminano e gli danno forma e vita.
Varanasi - Conosciuta anche con i nomi di Kashi (Città della luce) o Benares, Varanasi si stende sulla riva occidentale del Gange ed è la principale cità santa indù, con una tradizione spirituale e religiosa di 3000 anni. E' la città di Shiva, santificati dalla permeante presenza di Shiva e dal sacro Gange, i 90 e più ghat lungo il fiume definiscono la vita e l' identità di Varanasi. Affiancati da templi e santuari , i ghat riverberano dell' infinito ciclo delle pratiche indù, dai rituali quotidiani ai riti di passaggio. Morire a Varanasi è motivo di gioa per gli indu perchè si crede che porti salvezza immediata, si dice che Shiva mormora all' orecchio dei morenti e degli anziani, gli infermi, i saggi ma anche le persone comuni vengono qui a esalare l' ultimo respiro. Le pire funerarie bruciano notte e giorno , i corpi avvolti nei sudari giacciono sulle bare accanto a fascine di legna.
Nonostante ci siano ben 700 templi a Varanasi, nessuno è più sacro del fiume stesso, il Gange è adorato come una dea vivente che ha il potere di cancellare i peccati terreni. Le scritture consigliano bagni quotidiani nelle sue acque per preparare l' anima all' ultimo viaggio verso la liberazione. Le offerte di fiori e diya che galleggiano sul fiume sono una scena comune e piacevole, migliaia di persone arrivano ogni giorno a Varanasi per immergersi ed omaggiare il Gange.
Si offrono candele e si suonano campane mentre si recitano i sacri mantra. Le preghiere quotidiane, aarti, all' alba e al tramonto sono segni di saluto al fiume.