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Namibia
SKELETON COAST

Il Parco della Skeleton Coast è stato istituito nel 1973 ed è divisibile in due zone, l’una che va dal fiume Ugab al fiume Hoanib e l’altra tra il fiume Hoanib e il Kunene. La zona nord dello Skeleton Coast Park è la Kaokoland abitata dalla tribù Himba che vive ancora secondo gli antichi usi e tradizioni. La zona sud fa invece parte della Damaraland abitata dalla tribù Damara.
La Skeleton è davvero una costa “scheletrica” perché sulle sue coste si contano oltre un migliaio di relitti: tra i celebri ci sono quelli delle navi Eduard Bohlen, Otavi, Dunedin Star e Tong Taw. La pericolosità della costa per la navigazione, anche in tempi recenti, è dovuta, oltre che alla nebbia molto densa e persistente, anche al trasporto sabbioso dalle dune al mare: a causa del vento le dune avanzano nel mare, la sabbia spostandosi crea banchi sottomarini modellati dalla corrente anche a notevole distanza dalla costa che sono molto difficili da identificare e mappare. Infatti, spesso i relitti incagliati sono ormai inglobati nelle sabbie costiere. 
La Skeleton Coast è inaspettatamente variegata in termini di territorio e ambiente naturale, con le sue pallide dune di sabbia, le saline, i canyon e le montagne. È sorprendente come, all'interno del perimetro del parco, sia possibile osservare, nei letti dei fiumi asciutti, leoni, babbuini, elefanti adattati all'ambiente desertico, rinoceronti neri, iene maculate e brune, ghepardi, zebre, giraffe e antilopi saltanti mentre sulla costa si trovano le otarie e, con un po’ di fortuna, è possibile vedere a un po' di distanza dalla costa, una balena megattera o un'orca assassina o magari un branco di delfini.

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NAMIBIA: Dove il deserto si colora di emozioni e luce rossa

Sconfinata, silenziosa, primordiale. La Namibia non è solo una destinazione: è un impatto diretto con l’essenza della terra, un’emozione che cresce a ogni orizzonte, un viaggio che lascia tracce profonde nell’anima. Qui tutto è amplificato: la vastità, la luce, il silenzio, la sensazione di essere minuscoli davanti a una natura immensa e indomata.

Dagli spazi protetti dell’Etosha, dove l’alba rivela elefanti, leoni e rinoceronti che avanzano maestosi nella savana, fino alle sponde selvagge dell’Atlantico, dove l’oceano incontra le dune in un abbraccio drammatico e surreale.
La Skeleton Coast, con il suo fascino spettrale, racconta storie di vento, sabbia e relitti perduti nel tempo.
Sossusvlei, con le sue dune color fuoco, offre scenari quasi ultraterreni: il deserto che vibra di luce, il silenzio che avvolge ogni passo, la sensazione di camminare dentro un sogno antico.
E ancora il Kalahari, rosso e infinito, dove la terra respira calore e il cielo sembra non finire mai.

Ci sono meraviglie che qui diventano realtà: gli elefanti che hanno imparato a vivere nel deserto, gli orici che si stagliano come ombre eleganti contro il tramonto, gli Himba, che tramandano tradizioni ancestrali muovendosi da secoli attraverso queste terre immense. Ogni incontro è un frammento di umanità e di natura che si intrecciano in un equilibrio fragile ma potente.

Namibia: un viaggio che toglie il fiato, scuote, meraviglia.
Un susseguirsi di panorami che sembrano creati per emozionare, un’esperienza che resta impressa come una cicatrice luminosa. Qui, sotto un cielo carico di stelle, il mondo sembra ritrovare la sua forma più pura, e chi lo attraversa scopre qualcosa di sé che non sapeva di aver perduto.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni, raggiungici nella sezione “Contatti”: saremo lieti di risponderti.

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